30 gennaio 2014

Filastroccola

Su e giù per i colli la zona di Gavi
su e giù per i colli la zona del gavi
di belli castelli anche un po' abbandonati
tepore cullarsi di già inebriati

La musica è quella di quell'astigiano
- e da Gavi va Bartali in note
e a Novi c'è Coppi in vetrina -
fa freddo fa caldo c'è il sole su al forte
fa caldo fa freddo c'è il sonno alle porte

C'è voglia di cibo e di vino
è tempo di cibo e di vino
ma quell'euforia che t'avvolge cantando
danzandoti dentro
è il vero momento divino.

24 gennaio 2014

Un discorsetto uscito più o meno così

Oggi che sei adolescente, proponiti di fare un regalo a una persona. Un regalo da costruire e custodire per il tuo io del futuro, per te come sarai tra dieci o quindici anni, per esempio. Il regalo da costruire sei tu ora, tu e la tua capacità di cogliere le opportunità di apprendimento e di crescita, di coglierle e assimilarle, di assorbirle e farle fruttare. Il frutto sarà un dono e quel dono sarai tu, per quella persona che ti aspetta di qui a qualche lustro.

23 gennaio 2014

Un giocattolo domestico

Comprare una casa in cui già abitavi è come trovarsi tra le mani a Natale un regalo ricevuto in anticipo. Svantaggi e vantaggi di un giocattolo già aperto: si perde la sorpresa, si perde la novità, si perde in parte il senso del regalo; d'altro canto, non si perde mezza giornata a smanettarci su prima di poterlo usare.

Una casa, nuova o vecchia che sia, può essere un giocattolo nel momento in cui ci si appassiona a migliorarne un particolare, intervenendo sulle strutture, sulle attrezzature, sull'arredo o sul corredo, ma anche, più nell'immediato, quando si decide di risistemarne qualche contenuto, magari pulendo a fondo una porzione nascosta, una nicchia quasi invisibile, un ripiano raramente accessibile.

Mettersi a svuotare e riempire presenta un lato attraente, forse perché l'ondulazione tra pieno e vuoto è la raffigurazione simbolica e materiale della vita e dei meccanismi che l'accompagnano, la sollecitano, la moltiplicano.
Svuotare, pulire, fare la cernita e riempire meno di prima è un sollievo, per il respiro e per la snellezza del quotidiano vivere. Il meno, se è un "meno" selezionato, è davvero di più, è sicuramente quanto ti basta e soprattutto è in grado di regalarti spazio libero e probabilmente anche tempo.

In partenza, il tempo per tutto ciò non ti è dato, ma se te ne prendi un pochino qui e un pochino là, piano piano ce la farai a moltiplicarlo (per sé stesso e per tre virgola quattordici, puntando il compasso al centro di un benessere da far spaparanzare).

21 gennaio 2014

Verbalizzando

Ai primi di dicembre un'amica mi ha invitato a cena in un posto buonissimo, a Milano zona Navigli. Si chiama Cucina Fusetti e si mangiano piatti di tradizione (e commistione, e sperimentazione) sarda e portoghese. Anche i vini e la cordialità sono all'altezza di un'assai gradevole serata.
Ci sono incantevoli viuzze lì intorno. Meglio passeggiarvi a piedi, però, perché in auto rischi di trovarti a percorrere inavvertitamente tratti a traffico limitato, specialmente se in preda alla distrazione da ricerca di parcheggio. A ricordarmelo oggi è stata la notifica di una multa, con tanto di indicazione per accedere alla foto on-line. Se la pago entro cinque giorni mi fanno lo sconto del 30%.

16 gennaio 2014

Una rottura

C'è una perdita idrica e mi stanno spaccando il pavimento in corridoio, vicino all'ingresso. Stavo per scrivere: oggi faccio l'umarell in casa mia. Poi mi sono riaffacciato e c'erano davvero due umarells, sul pianerottolo, a osservare l'andamento dei lavori.

14 gennaio 2014

Venti minuti

All'antivigilia di Natale, Gallizio mi aveva scritto: "ciao zu, Nelle prossime 72 ore avrai il privilegio di sceglierti 20 minuti per te (solo per te). Al tuo segnale, riceverai la traccia via mail per scrivere il tuo pezzo. Quando vuoi. Il tuo pezzo. Sì, lo chiamiamo pezzo perché è un tassello, il tuo tassello, che andrà ad aggiungersi, a comporre, scomporre e ricomporre il mondo laggiù."

Il segnale l'ho fatto partire nella mattinata di santo Stefano e il pezzo mi si è scritto da sé. Ora è pubblicato, insieme a tanti altri, in "72 ore 20 minuti".

08 gennaio 2014

Di luci e di pile

Passato anche il Natale ortodosso, non ci sono più scuse per tenere accese le lucine, ma tanto i risvegli antelucani stanno per diventare albe luminose, fors'anche lucenti. Non temo, su questo, di peccare come mio solito di facile ottimismo: le probabilità che le giornate tornino ad allungarsi sono molto elevate, stando alle precedenti esperienze.
Bisognerebbe, semmai, far tesoro di queste ultime settimane ancora un po' buie per ricaricare le pile, ma sappiamo tutti quanto sia difficile rinunciare ai divertimenti, in specie quelli dispendiosi dal punto di vista energetico.

A proposito, oggi sono rimasto male nell'apprendere una notizia sullo smaltimento di pile e batterie: i rivenditori non le raccolgono più, perché non solo il Comune non passa a ritirarle, ma se loro si presentano alla piattaforma ecologica, vengono respinti o viene loro richiesta una gabella. Se quest'ultima informazione è vera, mi sembra una cretinata, giacché la comunità dovrebbe trarre vantaggio dallo smaltimento differenziato di materiali pericolosi, che altrimenti finirebbero per inquinare irrimediabilmente il terreno e la falda acquifera. O sbaglio?

Dunque ho messo da parte la vecchia batteria del cordless e la pila ormai scarica della radiosveglia, in attesa della prossima spedizione in via Petrella 55 (che è pur sempre una bella gita, quasi come andare a vedere le nutrie).

06 gennaio 2014

Termometro

Febbriciattola (37,8) stasera, la prendo come un consiglio a imbozzolarmi un po'. Doppia tazza di malva e sotto il piumone da solo. Per il resto ci saranno tempo e altre occasioni, spero.

05 gennaio 2014

Era ora

Un po' d'ebbrezza e tanta contentezza. Risultato di un lauto pranzetto, cuscinato tra la generazione precedente e la seguente, in pratica con il sangue del mio sangue del passato e del futuro, per la prima volta tutti quanti nella mia casa di Cinisello Balsamo. Riuscire a far rimanere seduta mia madre è stata la vera impresa, riuscita con la collaborazione dei miei due gioielli. Ah: sopra, quando ho scritto "cuscinato" non mi riferivo alla cottura, ma proprio a una mia sensazione di morbido benessere. C'è di che esser grati. Nati.

02 gennaio 2014

Minuzie non trascurabili

Nell'incrocio dei clic, è bello ogni volta venire a sapere che ci si segue, ci si legge, ci si guarda almeno come si può, un po' a distanza fisicamente, ma da vicino col pensiero e i ricordi o gli slanci.


a cura di Giulio Pianese

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