25 settembre 2013

Seduta visiva

Devo avere qualche problema con la percezione visiva. Ci sono tante cose che noto, che cerco con gli occhi e che guardo, però probabilmente altrettante, anzi molte di più, mi sfuggono pur standomi lì davanti a lungo e con ostentazione.

Non sto mica parlando in linea teorica: prendi le piastrelle del bagno della casa in cui abito da oltre sei anni: intuivo riportassero qualche vaga decorazione, ma solo ieri mi sono accorto della presenza di alcune conchiglie. Al primo momento, primo momento di ieri, dico, m'è sembrato di scorgere una cornucopia e solo dopo un po' l'ho battezzata conchiglia, notando quasi subito dopo la presenza di altri elementi da fondo marino in quella stessa piastrella. Me ne sono rallegrato, ma la sensazione s'è mutata in puro stupore quando, orientando gli organi visivi qualche grado più a sinistra, mi sono reso conto che un intero gruppo di cinque o sei piastrelle raffigura un intricato complesso di coralli, conchiglie e ricci marini. Quelle figure erano lì, il mio occhio le vedeva, ma la mente non le ha mai registrate, scegliendo di sdegnarle, evidentemente. E allora, come mai stavolta le ho notate? Sarà che non m'ero portato niente da leggere.

Se poi tutto ciò lo volessi considerare una metafora di quanto spesso non ci si accorga della realtà e della bellezza immediatamente attorno a noi, fai pure. Magari è così, ma t'assicuro che l'aneddoto autoriferito è autentico.

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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