08 settembre 2013

Adiposa die

I genitori di bambini grassi mi scendono immediatamente di un paio di pioli nella precaria scala d'un'ipotetica stima.
Sì, perché, disfunzioni escluse, significa che non li stanno educando bene.

Bada: non c'entra solo l'alimentazione. Magari sono di quelli che non li incoraggiano a muoversi, o addirittura che non permettono loro di farlo. Quelli che alla richiesta: "Posso andare a giocare a pallone?" rispondono, come nelle barzellette: "Sì, ma non sudare." Quelli che non li portano mai al parco o, se lo fanno, lasciano loro in mano qualche aggeggino succhiamente, dal gameboy alla piessepì, dallo smartphone al tablet, potenzialmente utilissimi, questi, ma dannosi laddove schermano dalla realtà fisica, soprattutto quando questa è a portata di mano, di gioco e di corsa. Quelli che li fanno uscire dall'acqua, senza alcun motivo logico apparente, dopo pochissimi minuti di sguazzamento. Quelli che fanno prevalere le proprie paure sulla voglia esplorativa che ogni bambino ha nei confronti dei propri limiti e del mondo.
Certo, permettendo invece il movimento e la scoperta toccherebbe loro prestare attenzione a cosa combinano i pargoli, perlomeno quando sono piccoli, e questo costa un po' più di sforzo rispetto al ricorso alle babysitter elettroniche, nuova versione della babysitter formato schermo televisivo. Prestare attenzione, peraltro, perderebbe quasi ogni connotazione di fatica se anche gli adulti si mettessero a giocare giochi di movimento fisico. Più spesso di quanto non si creda, però, la non interferenza vigile è insieme l'atteggiamento più efficace in termini di sicurezza e più produttivo per l'evoluzione personale dei piccoli. Bisogna imparare dal giovane Holden e dal suo sogno di essere il catcher in the rye, pronto ad afferrare i bambini prima che cadessero dal bordo del campo di segale in cui giocavano liberamente.

Oltre al giocare liberamente e al benefico movimento fisico che quasi sempre ne consegue, conta anche l'alimentazione, ovvio. E qui, ancor più che in altri ambiti, l'esempio è importante. Mangiare sempre le solite schifezze non aiuta né piccoli né grandi e allora bisogna porre rimedio seguendo qualche regola, che secondo i casi può essere quella di ristabilire un qualche riferimento orario per il cibarsi, quella di rendere obbligatorio l'assaggio di nuove pietanze (obbligare ad assaggiare, non a mangiare, mi raccomando), quella di riscoprire i sapori immediati, come la verdura cruda da sgranocchiare (carote e finocchi possono essere sfiziosi come spuntino, dico sul serio) e l'acqua naturale da bere se vuoi davvero dissetarti.

2 commenti:

  1. Il Barbaro gioca a hockey, fa free-style, va in piscina e in bicicletta. E va a spasso con il nonno tutti i giorni.
    Ed è un fanatico delle verdure cotte (sempre per via del nonno, presumo).
    E in casa nostra non entrano caramelle, nutella e bibite gasate se non per i compleanni.

    Eppure ha la panzotta.

    Che ti devo dire?

    (spin)

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    1. Avrà un po' di panzotta, ma stagna, immagino; non sarà quasi obeso come certi casi che purtroppo osservo di tanto in tanto.

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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