18 giugno 2013

Millelucciole

Sabato sera lo spettacolo è stato offerto dalla natura e l'abbiamo colto grazie alla voglia di farci un'ulteriore passeggiata tardiva nonostante la stanchezza per la lunga giornata. Il merito iniziale è però stato di un sms che pulsava sorrisi, ricordandomi della possibile presenza di lucciole in quei paraggi.
Abbiamo imboccato la salita verso il colle di Sant'Ellero, l'eremita patrono di Galeata, e già dopo qualche decina di metri, al riparo dalle fonti di illuminazione elettrica, si sono palesate le prime mirabili intermittenze. Dapprima le avvistavamo con entusiasmo trattenuto dal timore che si dileguassero, ammirandole sul ciglio della strada e tra i cespugli e gli arbusti, poi le vedevamo attraversarci il cammino a diverse altezze e non abbiamo più calmierato le esclamazioni e l'euforico meravigliarsi dei tre bambini che erano in noi, indipendentemente dal ruolo di padre e di ragazzini adolescenti (in effetti, sono entrambi teenager ormai) e ci siamo anche azzardati a toccarle e a prenderle in mano.
Superato il primo tornante, gli alberi a destra e sinistra rilucevano come decorazioni natalizie e nella buia prospettiva della salita sterrata si moltiplicavano a centinaia se non a migliaia i magici insettini nella stagione degli amori. Eravamo consci della straordinarietà dello spettacolo ed è grazie a ciò che i ragazzi hanno risposto positivamente agli incitamenti, proseguendo nonostante la paura li inducesse a tornare indietro (colpa di qualche suggestione horror da loro evocata per scherzo e poi risultata troppo efficace). Così siamo arrivati quasi a metà del percorso, una metà sufficiente a farci sentire grati per essere lì. A tratti s'intravedevano scorci di cielo stellato tra le chiome ed era un bel vedere, ma per una sera le effimere luci terrestri hanno surclassato quelle del firmamento.

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a cura di Giulio Pianese

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