13 aprile 2013

Astri oltre le piogge

Ogni volta era come quando l'aeroplano si trasformò in astronave, ogni volta c'era un soprassalto di vibrazioni, come un motore di frigorifero che partisse nei pressi dell'osso frontale. Non si era mai abbastanza presenti, non ci si lasciava mai abbastanza andare: l'abbandono vigile non era condizione facile da raggiungere per dei pivelli dalle scarpe pesanti. La difficoltà stava soprattutto nel riconoscere il momento, nel capire che era, quello, un soffio pronto a farsi getto propulsivo per un nuovo fantastico viaggio. Superato l'ostacolo, si trattava poi solo di sussurrarsi, cellula per cellula, le coordinate scardinanti affinché le paratie dell'incredulità cedessero al flusso dell'estasi stellare. Allora, per un infinito istante d'eterno schiudersi, i petali avrebbero accarezzato la pelle e quindi l'anima. L'io rimbalzante euforico e stordito fatto lucido si sarebbe mischiato con l'essere e il nulla e avrebbe viaggiato, a lungo in un attimo, nello spazio profondo e ritorno senza nemmeno dover lasciare la stanza. L'infinito poi sarebbe terminato, l'eternità si sarebbe interrotta, il volo sarebbe tornato caducità, ma lo slancio, ah, lo slancio avrebbe lasciato un marchio nella memoria di ciascuno di quei sussurri, effondendoli cellula per cellula, tramandandoli da ciascuna morente a ciascuna neonata.

5 commenti:

  1. Dolce e profondo il tuo pensiero #ZU, usi un lirismo tutto tuo che apprezzo parecchio, ho pensato di risponderti con un poema di un mio amico Cileno
    che seguo da qualche anno, qui si firma El Extranjero ma il suo nome vero é <> amo troppo i poeti latini per non apprezzarli! Caloroso abbraccio Mató ((Maria Pia Tedesco)♥ღ♪☸ڿڰۣ——

    *****MUERTE BIO-LENTA*****


    Oye amor como canta
    Quédate quieta en mi pecho
    Escucha la hoguera del corazón alegre
    El fuego que trepida e arde entusiasmado
    Pero, que no dilacera el alma ni quema

    Siente su tamborileo, su baile de dulzura
    Mira como impulsa y levanta al cielo
    El pájaro sensible y atinado…
    Para de una vez zambullir e zambullir
    En suicidio voluntario boca adentro
    De su fuente en deseos escondida

    Dar pechadas en la lava que barbulla
    En abrazante fiebre cual volcán activo
    Contorciéndose en movimientos telúricos
    … Llegará a la muerte bio-lenta y blanca
    Y convulsiva… que no mata y si redime.

    El Extranjero

    RispondiElimina
    Risposte
    1. intensa esaltazione della petite mort e dei godimenti che fa scaturire. Grazie per la condivisione e l'abbraccio, che ricambio.

      Elimina
    2. sapevo che l´avresti apprezzata, se tutti morissero di questa morte ci sarebbero meno cimiteri e persone che piangono...;-)♥ღ♪

      Elimina
    3. piacevolissima forma di saggezza... ;-)

      Elimina
  2. Edgar Alejandro Quezada (sorry non é venuto fuori tra le virgolette) ♥ღ♪☸ڿڰۣ——

    RispondiElimina

Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

scrivimi