19 febbraio 2013

Ganascia

Ellosò, lo so che non bisognerebbe fare lo spuntino di mezzanotte, lo so da quando lessi quel bigliettino proveniente da Plymouth a metà degli anni ottanta. Diceva:
"I thought of you last night. It was more fun than sleeping and less fattening than a midnight snack."
(Ho pensato a te ieri notte. Era più divertente che dormire e faceva meno ingrassare di uno spuntino di mezzanotte.)
Potrei trovare scuse, tipo che stavo mettendo via dei vasetti di cibo e mi è partito un colpo, il coperchio s'è aperto e la forchetta ci ha affondato dentro. Potrei addurre giustificazioni, tipo che per ritemprare le energie spese con il ballo, il sonno mi pareva un traguardo troppo distante. Potrei esibire propositi, anzi, questo no, ché al ripromettersi prima di fare è meglio prediligere il constatare dopo aver fatto. Posso però senz'altro affermare che se quel pensiero si fosse incarnato in forma tangibile e ravvicinata, la morsa dei sensi avrebbe gioiosamente prevalso sui morsi della fame e lo spuntino non l'avrei nemmeno ipotizzato.

1 commento:

  1. Ops! Che il cucchiaino sia caduto, poco importa!
    Che quel peccatuccio di gola, portan chili
    e che quell'ina
    tteso peso le sue ossa dovranno portare in groppa, poco sposta
    ..se al felice tangibile possa perdere il superfluo...poichè il vero sazia più dell'effimero pensiero!
    Ma l'importante che allla discesa del cucchiaino, il barattolo non cambi forma,
    quello si che conta!! ;)
    Stella*

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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