06 gennaio 2013

Ninna oh fino al mattino

Stamane ho provato una cosa nuova. Mi sono svegliato spontaneamente alle cinque, la temperatura ostinatamente attestata sui 38 gradi, la pesantezza frontale tale da farmi dolere le palpebre se le tenevo chiuse: mi sono risolto ad alzarmi e ho tirato su la tapparella. Logicamente fuori era ancora buio, la luna brillava un po' umida, qualche lucore qua e là intravisto senza l'ausilio degli occhiali mi diceva che il cielo non era avaro di stelle, sebbene non avesse più il nitore che l'aveva contraddistinto poche ore prima. Mi sono nuovamente sdraiato nel letto, rassegnato ad aspettare. Di lì a poco (non so quanto) l'aurora ha timidamente cominciato a farsi strada: l'ho vista accarezzare i vetri e piano piano, mentre la chiarità nel riquadro visibile s'accresceva, aumentava la sensazione di rilassamento. Poi sono apparsi nuovi colori pastello e io, lì, mi sono riaddormentato così, cullato dalla luce.

3 commenti:

  1. direi che il tango e i luoghi affollati in cui si pratica ti è stato fatale. insieme all'epidemia tanguera arriva anche quella influenzale. che perlomeno ti ha regalato un'aurora.
    non di solo tango si vive.
    cmq un augurio di bene-stare e allaprossima milonga.
    ciao ines

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    1. Ciao, Ines, non mi darò per vinto: alla prossima milonga, sì!

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  2. Buongiorno! Come stai?
    Stella*

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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