25 settembre 2012

Quattro facciate in un clic

Le prime volte che ascoltavo Electric Ladyland ero un quasi sedicenne nella biblioteca civica di Cavalese durante le pause pomeridiane del mio lavoro estivo come lavapiatti. Non ero in grado di capirlo appieno e dunque di apprezzarlo come meritava, questo doppio vinile e doppio capolavoro, ma sentivo che era qualcosa di speciale.
Tornato a Seregno, sotto la puntina Shure del mio Pioneer acquistato in offerta da Buscemi, quei vinili ci finirono tante e tante volte, ma raro era l'ascolto completo del doppio ellepì. Per i più giovani è quasi inconcepibile, ma allora ci si doveva alzare a ogni facciata per girare il disco sul piatto e posizionare il braccio sui solchi iniziali, prima di tornare alla scrivania a studiare con il sottofondo preferito o, molto meglio, rimettersi la cuffia per ascoltare a volume adeguato e riuscire a captare tutti gli effetti stereo, compresi i passaggi da un canale all'altro cui Jimi ci aveva abituati, rendendoci quasi dipendenti anche in questo.
Come dicevo altrove, con la musica a portata di clic si ha inevitabilmente la frammentazione per singole canzoni. Qualche volta però torna la voglia di ascoltare un album per intero, per esempio Electric Ladyland di Jimi Hendrix. Alza le casse e buon clic.

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scritto per SEGNALE ORARIO [Gli Orologi di Everton]

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a cura di Giulio Pianese

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