27 settembre 2012

Oh oh

Volare: nei sogni l'ho fatto parecchie volte, mica volontariamente, anzi, e per fortuna mi svegliavo sempre prima di schiantarmi. Magari una volta o l'altra lo farò anche da sveglio. Per "volare" non intendo volare su un aereo, ma a contatto dell'aria, sia pure con l'ausilio di qualche aggeggio, tipo un parapendio, sempre che non sia una bestemmia.

Volare: nella realtà emotiva l'ho fatto qualche volta, e per fortuna non mi sono schiantato, anzi. Per "volare" non intendo fluttuare su una nuvoletta, ma trovarsi in solitaria, mica volontariamente, a contatto con gli strati più gelidi dell'atmosfera. Là dove il pensiero soffia flussi malinconici troppo struggenti, è d'aiuto vedere tutto come dall'alto, con il sorriso della distanza spaziotemporale. Con il sorriso, perché quando si mettono le cose in prospettiva, sul lungo percorso anche i picchi diventano collinette: non perdono il valore, ma si ridimensionano sull'intera esperienza del vivere.

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a cura di Giulio Pianese

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