28 luglio 2012

Vacanza

Ci sono quelli che quando vanno in ferie ci mettono un sacco prima di sentirsi davvero in vacanza. Gli stress accumulati, i ritmi al veleno, le routine schiavizzanti riescono a impedire lo stacco immediato e la fruizione subitanea della goduria. Poi ci sono quelli un po' più fortunati, come me: poco dopo la partenza, diciamo una volta superato lo scoglio della tangenziale o del check in o del vagone giusto al binario, è già iniziata la vacanza, a tutti gli effetti.
Ieri mattina un po' stressatino lo ero, ero anche in ritardo, ma mentre mi dirigevo in Bovisa per caricare bagagli e pargoli ho ricevuto una telefonata: "Noi andremmo alla Malga Ora, voi a che punto siete?" "Non ti preoccupare, andate, vi raggiungiamo lì." Tanto è bastato per farmi anticipare ulteriormente l'istante magico in cui si passa dal mondo degli obblighi alla (relativa) spensieratezza che fa respirare i minuti e sorridere lo sguardo.
È stata una bella giornata, un pronti-via perfetto nella grandiosità di un orizzonte capace di sopraffare, con prati e boschi favolosi e con le rocce immense a disegnare un arco d'autore dal massiccio del Latemar ai frastagli del Catinaccio. Ah, e un cielo azzurro bello come gli occhi di Angelica (con la g dura e il sorriso morbido) che ci ha serviti al tavolo.

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a cura di Giulio Pianese

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