27 gennaio 2012

La memoria non sfuma

Maus di Art Spiegelman è un romanzo a fumetti molto particolare: racconta l'Olocausto attraverso la biografia del padre dell'artista, ebreo polacco sopravvissuto ad Auschwitz, da lui intervistato.

Gli ebrei sono raffigurati come topi umanizzati, i nazisti sono gatti (disumani), i (kapò) polacchi maiali, gli americani cani. La storia è molto efficace, pregnante, bella nella sua drammaticità, autentica nell'evitare edulcorazioni: capace di mostrare, accanto all'assurdità dell'orrore complessivo, le piccole meschinità presenti in tutti gli esseri umani in difficoltà, dunque anche nelle vittime.


Fino al 5 febbraio 2012, l'opera è presentata in 26 pannelli esposti alla mostra "I Fumetti della Memoria: Maus e Giorgio Perlasca", aperta allo Wow Spazio Fumetto in viale Campania 12 a Milano, infoline 02-49.52.47.44, ingresso gratuito.

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Ah, siccome certi deficienti credono di lavarsi la coscienza ascrivendo ogni atrocità "agli altri", non trascuriamo in guardare la sozzura in casa nostra, ricordando i campi di concentramento italiani: quelli di Fossoli, Bolzano, Trieste (Risiera di San Sabba) e tutti gli altri.

Senza dimenticare la vergogna delle leggi razziali, emanate da Mussolini nel 1938 e accettate o comunque non abbastanza contrastate da noi "Italiani-brava-gente", forse perché nessuno aveva ancora meditato su parole come queste:

Als die Nazis die Kommunisten holten, / habe ich geschwiegen; / ich war ja kein Kommunist.
Als sie die Sozialdemokraten einsperrten, / habe ich geschwiegen; / ich war ja kein Sozialdemokrat.
Als sie die Gewerkschafter holten, / habe ich nicht protestiert; / ich war ja kein Gewerkschafter.
Als sie die Juden holten, / habe ich nicht protestiert; / ich war ja kein Jude.
Als sie mich holten, / gab es keinen mehr, / der protestieren konnte.


Martin Niemöller (1892 – 1984)

Quando i nazisti vennero per i comunisti,
io restai in silenzio;
non ero comunista.

Quando rinchiusero i socialdemocratici,
rimasi in silenzio;
non ero un socialdemocratico.

Quando vennero per i sindacalisti,
io non feci sentire la mia voce;
non ero un sindacalista.

Quando vennero per gli ebrei,
rimasi in silenzio;
non ero un ebreo.

Quando vennero per me,
non era più rimasto nessuno
che potesse far sentire la mia voce.

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a cura di Giulio Pianese

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