24 gennaio 2012

Impara l'arte e imparane un'altra

Tutto quello che impari ti potrà servire. Quando insegno, ripeto questa frase agli studenti scettici o recalcitranti. Lo faccio perché ci credo: la vita è lunga e se non è lunga è larga e comunque non puoi prevedere cosa ti succederà e che cosa ti troverai a fare, né con esattezza se una capacità ti sarà meno utile di un'altra.
Per esempio, quando alla scuola interpreti ci obbligarono a imparare a battere a macchina, consideravo con una certa sufficienza la dattilografia; invece, scrivere usando 10 dita si sarebbe poi rivelato essenziale per il mio lavoro (traduzioni, revisioni, scrittura a comando), non tanto per la velocità (c'è chi si vanta di battere velocissimo usando due o quattro o sei dita), ma perché solo in questo modo è possibile farlo senza guardare la tastiera.
L'altro punto è che considero un valore la voglia di imparare qualcosa di nuovo e trovo che riuscire a trasmettere a qualcuno un briciolo di curiosità in più per il mondo sia il primo indispensabile successo didattico.

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a cura di Giulio Pianese

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