30 novembre 2010

Condivisione

Sono ormai parecchi anni che campeggia qui sopra e ancora ci credo: "la condivisione raddoppia il piacere".
Il perché e il percome ciascuno se li saprà spiegare a modo suo, ma oggi Chiara Tizian sul suo blog lo fa molto bene. E va anche un livello oltre, quello della condivisione delle cose con "le persone giuste":
Ti accorgi che non le avresti godute alla stessa maniera se non le avessi vissute con la pelle tua e con quella degli altri allo stesso tempo.

Leggi anche il resto del suo post, che accarezza il sentire.

27 novembre 2010

Saluto

È un soffio di piantoriso, è un buffetto, è un sorriso
è un lampo d'impermanenza, è addio, è assenza
è soffio di tempo intriso, di sempre, è essenza.

*

04 novembre 2010

Non è star sopra un albero, a meno che non lo desideri veramente

Leggo alcune parole di wild sulla libertà e le trovo vere.
Mi torna ogni volta in mente la scena nel piazzale della caserma Mignone il giorno del congedo: ero sorridente, tranquillo, se non addirittura felice, mentre la maggior parte di quei giovanotti piangeva; a guardar bene, il motivo non era il prossimo distacco dai fra', i compagni di un anno di vita nella coercizione, bensì il ritrovarsi di colpo di fronte alla vita vera, senza nessuno che ti dicesse a ogni momento cosa fare e cosa non fare.
La libertà è di certo un banco di prova importante: non essere irreggimentati espone il proprio sguardo alla vista di una sorta di abisso vertiginoso, oppure al deserto dello smarrimento. Occorre crescere e in un istante stabilire direzione e velocità; occorre scegliere, momento per momento.

Pensa poi a cosa faresti se di colpo ti trovassi immune da qualsiasi incombenza coatta e non dovessi più preoccuparti delle necessità monetarie e materiali (sì, lo so, sembra un sogno, ma immagina che non sia per pochi giorni o settimane di vacanza, ma in via permanente). In effetti, tale condizione l'abbiamo sperimentata quasi tutti, da neonati. Però riviverla da esseri (semi)consapevoli sarebbe tutt'altra faccenda: il neonato fa esattamente quel che gli serve, l'adulto (o supposto tale) rischia sovente l'autodistruzione o l'alienazione.
La bacchetta magica per la condizione paradisiaca, ahimè, manca, tuttavia è sempre utile delineare i propri desideri, capire ciò di cui si ha autenticamente voglia.
Perlomeno per quanto dipende da noi stessi, ce la faremo. Per quanto riguarda il desiderio altrui, purtroppo e per fortuna, no (lo diceva persino il genio della lampada, a proposito dell'impossibilità di far innamorare qualcuno, per esempio -- purtroppo, e per fortuna).


a cura di Giulio Pianese

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