12 aprile 2010

Centratura

"Una cosa così l'avevo provata solo alla nascita, quando mi stavo strozzando col cordone ombelicale."
Colpa della maschera, che una volta irrigidita mi stringeva il collo. Ho alzato le mani chiedendo di essere liberato, mi è uscita quella frase e ci sono voluti diversi cicli di respirazione prima di acquietarmi. Poi si è capito che dipendeva dalla mia posizione, dato che era stato modellato non solo il profilo, ma anche l'inclinazione che mi avevano fatto assumere per facilitare l'opera preparatoria del programma terapeutico.

La potenza della mente funziona anche in negativo: a nuotare un po' sott'acqua non si va certo in panico, mentre un senso di costrizione prolungato per pochi secondi è sufficiente a scatenare reazioni incontrollabili nei processi vitali più evidenti e immediati. Battito, respiro, accelerazione e mancanza, il pulsare del vivere che si sente minacciato.

Poi uno pensa ai poverini che hanno patito il waterboarding, la tortura dell'annegamento controllato, e ridimensiona di brutto.

E infine, sorridendo su onde d'arcobaleno, rammenta la fortuna di poter contare su ogni tipo di aiuto: dalla scienza, dalla tecnica, dalla buona stella, dalle azioni, dai pensieri, dai sogni.

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a cura di Giulio Pianese

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