25 gennaio 2007

Non per forza

Quando la pioggia sale dal basso non lava via niente. La luce in regalo arriva solo dopo che il cielo ha cambiato colore, spazzato dalla tempesta. Solo allora squarci di azzurro s'aprono allo sguardo spronandolo là in fondo al tragitto.

Quando il diaframma ristagna atonico, il respiro non si distende. Inspirare a fatica affoga le aspirazioni, si fa avara la musa e scarso il secreto, così asciuga la linfa che ispirava. E spirerebbe quel mondo infine sconfitto.
Quando stagione non parla di sé, illude e ossessiona. Surroga se illustra distrugge se incombe finisce se inizia si assenta se storna ravviva lo strazio se l'arco si stende dei sensi nell'ambra, immobile.
Quando al cammino prepara il campire, risenti tutto. La vita richiama l'odore nell'aria e a nulla vale voltarsi: stupore secerne collirio celeste, lampeggia ma brucia e poi diluisce in onde lunghissime l'animo d'uomini e replicanti, indifferentemente.

Quando la pioggia prepara al cammino, cambia tutto. La luce in regalo dipinge l'odore nell'aria e seguendo il garbo delle tue forme soffiano squarci di vita nella creta dei sogni. Da sé, s'apre al privilegio il cuore mai domo e sempre pronto a domarti, fino in fondo al tragitto.

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a cura di Giulio Pianese

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