27 novembre 2006

Punti incrociati


Il maglione giallo che indossa Lorenzo in questi giorni è un cardigan fatto a mano. Lo conosco bene perché lo portavo io da piccolo, proprio quello lì: risale ai tempi in cui la nonna coi suoi ferri faceva e disfaceva per tutti noi quattro nipotini. Coperte, calzettoni, maglioncini... miracoli di pazienza, sostanza e qualità, visto quanto ha resistito questo, con le sue trecce e i punti nonsocosa.

Il fascino delle cose fatte a mano però va oltre le considerazioni qualitative, oltre l'apprezzamento puramente sensoriale. Trova valore soprattutto nell'unicità, quella che attiene ai gesti, frutto di un fare così strettamente legato all'essere.

La stessa unicità riscontrabile nei rapporti più veri e che si concretizza nelle parole dette, negli sguardi scambiati, nelle carezze che restano tue perché è per te e con te che sono state create, negli istanti condivisi che albergando in diversi serbatoi di memoria raddoppiano la loro presenza nell'ineffabile bruma del tempo rarefatto.

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a cura di Giulio Pianese

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