14 luglio 2006

Anche da noi il 14 luglio

Scesero in piazza gli Smutandati, si presero una Pastiglia e proclamarono i sacri principii di Liberismo, Globalizzazione e Massoneria.
Seguì il periodo del Terrone, in cui decapitarono le Nobili e riformarono il calendario e la serie A.
Indi, assediati dalle forze congiunte del Fondo Marchettaro Internazionale, si affidarono a Napoconiglio per respingerle. Inizialmente fu un successo, ma la scalata borsistica virò in orchite quando lui s'incaponì su una società di celle frigorifere implicata nelle quote latte illegali. Fu messo fuori gioco in ambito WTO.
Fuggì su un vecchio taxi in disuso, un'Elba Diesel. Dopo cento giorni trovò la compagnia di tale Elena, una vera santa, se è vero che riuscì a sopportar le sue manie di grandezza fino all'età pensionabile.
Gli altri nel frattempo chiamarono carpentieri ucraini e muratori maghrebini per restaurare tutto, soggiorno compreso, ma senza il permesso.
Così si arrivò in nero, alla Cosa-di-tutti, quella di Costituzione cagionevole, col Parlamento nuovo e i Prefetti vecchi. Immobile, orbace di tanto spiro.
Corsi e ricorsi e obiezioni e mozioni. Obiezioni accettate, con l'ascia. E mozioni scritto staccato, grazie. Ricorsi respinti. Corsi con esami ma senza appello.
E i fuochi d'artificio bocciati, tanto ci sarà il temporale.

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a cura di Giulio Pianese

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