16 giugno 2006

Da un'altra parte

"Je voudrais m'en aller ailleurs", diceva la ragazzina mentre aspettavamo di essere serviti da sua madre, tunisina tradizionalista e DOCG come il suo couscous. Seconda generazione, residente a Lille, molto graziosa e simpatica, una sensualità precoce e un sorriso etnicamente marcato accompagnavano l'esposizione delle sue smanie adolescenziali.
Era come me ospite di Fatima, prototipo della bellissima emancipata dall'allure internazionale, una zia ancora giovane e ovvio modello di vita, per uno sguardo non allenato a cogliere ombre e malinconie tra le volute di fumo e le unghie smaltate.
Vorrei andarmene altrove, e io che avrei persin tentato di spiegarle che il mito dell'altrove non risolve le inquietudini e che l'altrove di uno è il qui di qualcun altro e se fosse stata italiana le avrei citato Vasco Rossi oppure le avrei raccontato di quelli che la sera varcano i confini provinciali perché "di là son tutte zoccole e ci stanno", scambiandosi inconsapevolmente di posto con i dirimpettai che nutrono pensieri speculari sulle loro conterranee.
Se non che, era pronto il couscous e mi dedicai a onorarlo, ripetutamente.

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a cura di Giulio Pianese

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