05 marzo 2006

Nobile sport

Alle 11 iniziano a giocare. È piovuto, fango garantito: lo spettacolo sarà completo. Andiamo a vedere.

(...)

Avevo accettato di buon grado la sveglia mattutina, nonostante le poche ore di sonno della nottata postconcerto, soprattutto per due motivi: accontentare Lorenzo che da tempo aspettava di poter assistere a una partita di rugby dal vivo e vedere all'opera Fabio Accaputo, ex vicino di casa conosciuto quando aveva più o meno l'età attuale di mia figlia e che ora è giovane uomo nonché agonista fatto e temprato.

Famigliola al completo, abbiamo raggiunto Lambrate portandoci i cuscinetti del Milan, da qualche anno in disuso, ma utilissimi per i gradoni ancora bagnati del Crespi.
Una alla volta le squadre si riscaldano e provano qualche schema, poi è partita, subito vera. Lorenzo si informa su quale sia la nostvra squadvra, si esalta con il tifo alla meta e trasformazione, poi si avvicina a un signore e prima di accarezzare la boxer tigrata che tiene al guinzaglio, gli chiede per chi faccia il tifo. Per i gialli, risponde quello che poi scopriremo essere il presidente della Union Rugby Milano.
In campo si procede senza esclusione di colpi, fango e sangue si mischiano nelle pozzanghere, c'è parecchia tensione e non solo muscolare, ma trova spazio anche un siparietto simpatico quando un treno passa e fischia per un saluto di incitamento.
Le azioni si alternano alle mischie, e non ti posso dire dove mi porta la mente quando al contatto i pacchetti mugghiano in una sorta di gemito collettivo.
Tutti ci danno dentro con ardore e generosità fino all'ultimo e alla fine Union Rugby Milano - A.S.R. Lainate finisce in parità, con due mete e due trasformazioni a testa.

Torneremo a vederli, anche perché oggi a Fabio è toccato il turnover e la panchina, ma soprattutto perché questo rimane e si conferma uno sport bestiale giocato da gentiluomini, in cui dopo essersi massacrati ci si stringe la mano e si va a bere qualcosa tutti insieme.

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a cura di Giulio Pianese

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