10 agosto 2004

Torre, vuoi mettere?

Torre vorrei la turba che al mio salir non manca mai

Soffro di vertigini, molto. Non ne soffro da sempre, giacché ricordo interminabili arrampicate sulle conifere trentine da piccolo, quando per l'intera estate mi confondevo con l'umanità locale.

Madide mani mie sudore greve di paura

Ci provo, provo a contrastarle, le vertigini. Come quella volta a Firenze, da liceale, sulla torre campanaria a impormi di guardar giù. E soffrirci, ma farlo. Riscoprendo che la maggior paura sorgeva non dallo sguardo verticale, ma da quello che mi fa sentire a mezz'aria tra il punto elevato in cui mi trovo e un altro cui l'occhio s'aggrappa: nella fattispecie, il campanile di Giotto e la cupola del Brunelleschi con la sua gabbia da grilli.

Il dì del compleanno a Cajuina è caro assai

Desideri espressi: tre. "Vorrei tante sorpresine" - a questo abbiamo felicemente risposto fin dal mattino, improvvisando festeggiamenti con palloncini e cotillon nella cabina del traghetto che si approssimava allo scalo marittimo di Livorno. "Un cagnolino o un gattino o dei criceti" - ho opposto un crudele diniego, ma le circostanze hanno riportato da noi la gattina Lola, benché solo per qualche giorno. "Vedere la torre di Pisa" - piccola deviazione ed è fatta. Arriviamo belli belli, poi ci informiamo: salita vietata ai minori di anni 8, biglietto 15 euro, primi posti disponibili nel gruppo delle ore 12:20. Va be': coda, no carta di credito, prelevare al bancomat, coda, aspettare al sole. Anzi, per un po' all'ombra del battistero, dopo un vano tentativo di accedere al camminamento delle mura antiche nell'attesa.

Torre lei volle ed io vidi dall'alto quelle mura

Salire sulle mura, oltre che utile preparazione al difficile compito che mi si prospettava, sarebbe stato bello anche per portare un po' in alto Lorenzo, escluso per ragioni d'età dall'ascesa pendente. Il piccolo mammosauro [© Mistràl] peraltro era più che soddisfatto dell'opportunità di sfogarsi corridendolando nell'erba insieme alla festeggiata.
Anni o lustri fa ero stato io a ridere e rotolarmi su quei prati, scolaro gitante ubriaco perso dopo il pranzo a Massaciuccoli, precludendomi la visita alla torre più famosa d'Italia.
Se stavolta sono arrivato in vetta devo proprio ringraziare Francesca, per l'idea e per il vigore psicologico che mi ha infuso, da fatina quale sa essere questa cajuina di otto anni compiuti.

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a cura di Giulio Pianese

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