27 novembre 2003

Il Paio

L'altro ieri mi è venuto a trovare il Paio.
Il Paio è un mio carissimo vecchio amico di Goito con il quale negli anni '80 ho scorazzato un po' percorrendo migliaia di chilometri in autostop in Italia e all'estero, organizzando feste, condividendo vizi e distribuendo virtù, inventandoci il divertimento e creando occasioni di coinvolgimento generale.
Il Paio compie gli anni alla vigilia d'Ognissanti. Icona perfetta del giorno di Halloween è la capocciona che si ritrova, sempre al servizio del divertimento collettivo. Memorabile una sua festa di compleanno qualche anno fa, in un cortile corredato dalle zucche scavate da noi e opportunamente dotate di lumini accesi a esaltare l'atmosfera e i ritmi di Clandestino ascoltato in anteprima (commento di Fir, fratello del Ben: "A Milano siete troooppo avanti!").
A misura della zucca, ovviamente, una faccia irresistibile, ampia quanto il sole dell'Almanacco del giorno dopo. Irresistibile in tutti i sensi: quella volta che ne ebbi l'occasione, non potei trattenermi dallo spalmargli una torta in faccia, realizzando un sogno che vagheggiavo da quando il sabato vedevo alla tele Le teste matte.
Il Paio è un amico di quelli con cui anche se non ti vedi da parecchio ristabilisci all'istante il contatto e il piacere dello stare insieme. Stavolta però, dopo un intervallo di due o tre anni, mi sono messo d'impegno per tracciargli un riassunto delle puntate precedenti, godendomi tutta la sua mimica e le interiezioni in mantovano ("c'la vaca c'ta fat" in primis). A un certo punto, con il suo consueto gusto per il sottinteso ha commentato la mia esagerata propensione verso il genere femminile sentenziando: "Sei un ermafrodita, Zuilio: hai l'uccello tra le gambe e la figa in testa".
Poi, dopo un altro po' di chiacchiere, se n'è andato allo stadio a vedere Inter-Arsenal. Me ne sono disinteressato perché non seguo il calcio minore, ma quando in tarda serata sono venuto a conoscenza del risultato, per la prima volta mi è dispiaciuto un po' che ci abbiano rimesso le penne, ma solo un po' e solo per lui e per pochi altri amici che coltivano l'orrendo vizio di tifare bauscia.

*

Il nanosecondo sarà il piccoletto più veloce del mondo o quello eternamente frustrato dall'assenza di vittorie?

(dedicato a Jorma)

Camminando

Sentirmi salmone controcorrente tra la selva studentesca di ombrelli in via Andreoli mi ha fatto considerare con maggiore entusiasmo una delibera ormai consuetudinaria del Comune di Napoli: l'istituzione per il periodo prenatalizio del senso unico pedonale in via San Gregorio Armeno.

26 novembre 2003

Istantanea

Stamane la coltre di nuvole era chiara e non riusciva a occultare la bellissima luce che il cielo emanava.
Sembrava fosse l'aria ad abbozzare un sorriso e invece sai che sei tu a guardarla in modo diverso, nonostante abbia dormito troppopochissimo, o forse proprio per quello.

25 novembre 2003

Fluttuando un po'...

Una volta al corso pre-parto cui partecipai insieme a mia moglie nel 1996, l'ostetrica che lo teneva ci guidò in un rilassamento che credo avesse alcuni punti in comune con le tecniche di rebirthing. L'atmosfera da lei creata fu molto suggestiva, come i ritmi che ci proponeva. A un certo punto ci chiese di pensare ai nostri genitori e immaginarli bambini, facendoli poi regredire fino a tenerli sul palmo della nostra mano. A quel punto saremmo stati in grado di perdonarli. E di perdonarci.

24 novembre 2003

L'iperbole non può bastare

Finalmente un resoconto obiettivo, lucido e puntuale della blogfest.
Un'apparizione che anziché dettare scrive, altro che quello là del Sinai. Al posto del roveto ardente, spotlight personale, o aura sovraccarica, non so: comunque sufficiente a fendere la folla fondendomi le facoltà percettive in un delizioso obnubilamento. Se lo scoprono quelli al governo, la proibiscono.

23 novembre 2003

Quando mi gira

Di tanto in tanto partecipo ai deliri lunari del blog collettivo AllaLunA, così.
Dovrò pur riuscire a ricordarmi, prima o poi, che anche quando non la si vede, lei c'è. E che anche quando ne si vede solo uno spicchio, lei c'è tutta intera.
Dovrò pur riuscire a convincermi, prima o poi, che non ha mai smesso di brillare. E che anche quando gioca a nascondersi dietro la nuvolaglia, continua a brillare per me.

22 novembre 2003

Do you speak ammore?

Ieri tra gli ultimi a ritrarsi dalle nebbie della nottata milanese c'era anche l'uomo che parla mille lingue, l'enciclopedia ambulante che dovremmo chiamare Funes, ma che nel giro dei blog è noto come Gilgamesh. Costui è riuscito nel difficile intento di mantenere lucidità ed eloquio impeccabile fino all'ultimo, travalicando i fumi dell'alcol e soprattutto quelli dell'amore, che lo avvolgevano nelle forme di Mistral, dolce metà conosciuta nei commenti di un blog!*
Secondo te, quando stasera mi onoreranno della loro presenza al concerto della Black Sound Machine, devo presentarli al pubblico in sala?

* Una vicenda, la loro, che mi ha permesso di sfottere un po' Massimo di dot-coma *:o) sulla pochezza del suo Meetic al confronto.

Forse ma forse

Solo attraverso una serie di flash casuali potrei raccontare il sentire, al di là della cronaca, di una serata come quella di ieri. (alla blogfest)
In parte è come se fossi ancora lì, distribuito a pezzetti o moltiplicato per ogni sguardo e sorriso scambiati, per ogni abbraccio goduto... va be', che te lo dico a fare, sai perfettamente cosa si prova quando si incontrano o si rivedono persone che si leggono e si scrivono tutti i giorni, vero?

P.S.: non sarebbe male raccogliere tutto quel che si pubblicherà al riguardo, così da ottenere un poliedro magico, mosaico tridimensionale di tessere a specchio, frantumazione dell'intero che può ricomporsi solo nel non detto, nel contesto, nel cotesto, nel gesto, per questo, sii onesto, fai presto, del resto, che mesto, mi rivesto, continua o ti pesto.

*

Il mio valore non è nelle cose che so, ma in quelle che ho voglia d'imparare.

21 novembre 2003

Black Google Machine

Certo che è una bella responsabilità. Non che ce la siamo cercata, per carità, ma è capitato. Noi ci eravamo limitati a preparare una pagina web informativa, senza pretese, davvero al limite del minimo sindacale.
E Google che cosa ti combina? Ti combina che se qualcuno in tutto il mondo cerca black sound, al primissimo posto su cinque milioni di pagine c'è la nostra.
Embè? Dirà qualcuno. Embè un par di palle, rispondo io: ti rendi conto che per Google veniamo prima di... JAMES BROWN !?!
Insomma, non so con che faccia presentarmi al pubblico del prossimo concerto. Che ne dici di venirci anche tu, per aiutarci a superare l'imbarazzo da emozione?
Allora facciamo per sabato sera, il 22 novembre 2003.
Locale e orari sono questi: L'Elisir - via San Dionigi 21 - Milano - Tel. 02 5398938
20:30 happy hour con la band - 21:30 inizio concerto - 23:45 discoteca.

20 novembre 2003

Tu m'ingaggeresti?

Ho appena risposto così a un'offerta di lavoro pervenutami tramite una mailing list:
Tradurre e scrivere, esplorare parole, costruire l'espressione decostruendo il linguaggio è un gioco. Per questo va preso sul serio, con tutta la leggerezza necessaria.
Respirare e vivere, esplorare le percezioni, costruire l'esperienza decostruendo la memoria è una cosa seria. Per questo va presa giocosamente, con tutto il denaro necessario.
Dunque, sarà un piacere lavorare per voi ed essere pagato per farlo.

Ci vado!

Magari a qualcuno potrà apparire un po' troppo "organizzata", un po' troppo "ufficiale", un po' troppo qui e un po' troppo lì, ma per me il criterio è sempre quello del piacere di incontrare o rivedere persone alle quali tengo molto, perché (repetita iuvant) noi non siamo virtuali.
Dunque alla blogfest mi sono iscritto, ci andrò e ringrazio fin d'ora Gianluca e la sua Daniela* per lo sbattimento che si sono dati la pena di affrontare.
Venerdì 21 novembre, Fastweb Foyer, Via Sabina, 1 - Milano (all'interno del Teatro Franco Parenti - MM Porta Romana), dalle ore 21 alle 2.

* sapeste che occhi!

18 novembre 2003

Un blog d'oltralpe

Lo scoprii su segnalazione di Bea. Ora noto con piacere che è frequentato anche da Eva, Manilo e Pietro.
È in francese, ma Françoise che lo anima dimostra di conoscere bene anche la nostra lingua, che molto gentilmente usa per rispondere a chi commenta in italiano, provvedendo poi a tradurre per i suoi abituali lettori francofoni.

Finora ci ero capitato di rado, ma mi riprometto di visitarlo più spesso perché merita per tono, contenuti e accuratezza. Perché talvolta rivolge uno sguardo anche all'Italia e può essere utile guardarsi in uno specchio non deformante. Abbastanza motivi per seguirlo, dunque. Per quanto, probabilmente, a conquistarmi sarebbe bastato il titolo, con quella domanda che è già più di una promessa: Tra mare e macchia mediterranea: conoscete quei profumi?

Entre mer et maquis : connaissez-vous leurs parfums?

16 novembre 2003

Il principe e il cortigiano

Hamlet. Do you see yonder cloud that's almost in shape of a camel?
Polonius. By th'mass, and 'tis like a camel, indeed.
Hamlet. Methinks it is like a weasel.
Polonius. It is backed like a weasel.
Hamlet. Or like a whale?
Polonius. Very like a whale.

Amleto: Vedi quella nuvola quasi a forma di cammello?
Polonio: Perbacco, sembra proprio un cammello.
Amleto: Mi pare assomigli a una donnola.
Polonio: Dal dorso pare una donnola.
Amleto: O a una balena?
Polonio: Proprio, una balena.


Contro il potere non si va, a costo di rimetterci la faccia o quel che ne fa le veci. Lo sa bene il nostro ministro degli esteri.
Edward Luttwak: “Un amico qui a Roma che ha un figlio ragazzino che guarda in Internet ha fatto presente che ci sono siti italiani fatti da italiani che parlano di resistenza e incoraggiano aizzano attacchi contro la coalizione. C’è un Arabmonitor.info… parole inglesi ma fatto ad Assisi da qualche parte.”
Bruno Vespa: “In lingua italiana o in lingua inglese?”
Luttwak: “in lingua italianissima. Ci sono Nuovimedia… Nuovimondimedia.it, Informationguerrilla.org. Questi dicono ‘andate in Iraq, lottate, uccidete la coalizione e gli italiani’”.
Vespa: “Luttwak, abbiamo cliccato non è venuto niente
Luttwak: “Eh?”
Vespa: “I miei dicono che abbiamo cliccato e non è venuto niente
Luttwak: “No, no, oggi (12 novembre, ndr)… quello…”
Franco Frattini: “Sono scomparsi”
Luttwak: “Sono scomparsi, sono tolti tutt’oggi… ieri, se loro guardano ieri li troveranno perché il ragazzino di sedici anni li ha trovati”
Vespa: “Speriamo li trovino anche i nostri servizi di sicurezza”
Luttwak: “Quindi spero bene che… io credo che essere antiamericani… ma aizzare no”
Vespa a Frattini: “Conferma?”
Frattini: “C’erano certo”
Vespa: “C’erano?”
Frattini: “Ma li hanno cancellati, sono scomparsi”
Vespa: “No, scusi eh, prima che li cancellassero esistevano? Lei testimonia che esistevano?”
Frattini:Io non li ho guardati…
Vespa: “Ma le hanno detto che esistevano?”
Frattini: “Ma noi sapevamo che esistevano”
Vespa: “Cioè dei siti che incitavano ad andare in Iraq a fare la guerra e ad attaccare anche gli italiani?”
Frattini: “Ce ne sono anche altri. Purtroppo ce ne sono anche altri. Ce ne sono alcuni dove ci sono una sorta di videogiochi in cui vince chi uccide un’altra persona, eh!

Come nei drammi shakespeariani, le cose succedono sotto forma di tragedia e poi vengono replicate nel registro del grottesco, in un sistema di specchi deformanti. Solo che qui viene voglia di invocare il sipario.

15 novembre 2003

Non è per pigrizia...

...che cito quanto ha scritto bradipa, ma perché ammiro e condivido la capacità di mantenere l'equilibrio nelle reazioni, senza rinunciare al diritto di critica né al senso di umanità:
Dopo la strage di Nassiriya, sto evitando di guardare la tivvù e di leggere i giornali, perché so bene cosa si scrive e cosa si dice dopo aver fatto la conta dei morti e ricostruito la dinamica dei fatti.
Ciononostante qualche voce inevitabilmente mi è arrivata: so che c’è chi ha scritto che questo “è il nostro 11 settembre”.
Evvabbé; la madre degli imbecilli è sempre incinta, soprattutto la madre dei giornalisti imbecilli.
E c’è anche chi ha detto cose tipo “se la sono cercata”, o anche “erano gli stessi del G8 di Genova”.
Che dire, se ci ritroviamo un Berlusconi al governo secondo me è anche colpa di questa gente, che è più fascista dei fascisti veri.
L’unico articolo che mi sono sforzata di leggere sulla Repubblica di ieri è l’intervista a Gino Strada di Emergency, che non si stanca mai di ripetere in queste tragiche occasioni che “ogni strage è una sconfitta per tutti”, e anche che “l’unica realtà della guerra sono le vittime”.
Per il resto, preferisco attendere di leggere Diario della prossima settimana che sicuramente, come sempre, avrà da dire cose più sensate e puntuali delle tante e solite minchiate che si sentono in giro di questi tempi.

Nel frattempo, mi riservo anche io di osservare il silenzio, in rispetto dei morti e delle famiglie che li piangono.

14 novembre 2003

L'amore nelle parole

Se con il solito Google cerchi la parola amare, tra i primissimi risultati salta fuori un blog aperto da un mese e mezzo.

Si chiama Lessico da amare: ne avevo già accennato su questa pagina, ma ne riparlo perché sono contento dei contributi finora apportati e pregusto quelli che arriveranno ad arricchire ulteriormente questa sorta di lemmario discorsivo fatto di sensi e sentimenti.

Provvisoriamente:
amare § / §§ / amore § / §§ / §§§ / amore non corrisposto § / §§ / amore segreto § / amore vero § / amori § / archetipi § / assenza § / baciare § / chimica § / chiodi § / complimenti § / darla § / differenza § / dolore § / eufemismi § / §§ / ex § / gelosia § / gusto § / incontrarsi § / karma § / luna § / mani § / odore § / olfatto § / parlare § / piacere § / ricetta § / scopare § / §§ / segni § / sensi § / senza parole § / sguardo § / silenzi § / soffrire § / sonno § / stupore § / tatto § / tempo § / §§ / ti amo § / toccare § / §§ / udito § / vincere § / vista § /

Amare rende le cose dolci e forse parlarne arricchirà anche i silenzi.

13 novembre 2003

Vecchio proverbio pubblicitario

Enzo Baldoni ha sfidato la Zonker's Zone a tradurlo in rima:
Qualcuno lo attribuisce a David Ogilvy, qualcun altro a Leo Burnett.
Probabilmente, come il pianista nel bordello, è ancora anteriore:

If the client moans and sighs
Make his logo bigger twice.
If he still should prove refractory
Show a picture of his factory.
But only in the gravest cases
Should you show the clients' faces.


(Se il cliente borbotta e singhiozza
fai il suo marchio grande il doppio
Se continua ad essere refrattario
metti nell'annuncio la foto dello stabilimento:
solo nei casi più disperati
metti nell'annuncio le facce dei clienti.)

Questa la mia proposta:
Se il cliente tuo sospira e persiste nei lamenti
tu presentagli il suo logo dopo mille ingrandimenti.
Se dovesse continuare a lagnarsi nel tormento
usa la fotografia con il suo stabilimento.
Solo quando delle idee ormai vuota è la bisaccia
se la situazione è grave, mostra a tutti la sua faccia.
(Zu)

11 novembre 2003

Lost and found

Sono ottimisti, loro: per dire Oggetti smarriti ci aggiungono ...e ritrovati. Hanno ragione. Se è vero che nulla si crea e nulla si distrugge, è logico che quanto viene smarrito sia prima o poi ritrovato. Di questo era sicuramente convinta mia nonna e da lei avevo imparato la tenacia da applicare alla ricerca di ciò che si era perso: un pallone tra i cespugli, un giubbotto dimenticato su un taxi, un portafoglio...
Ecco, il portafoglio: ne avevo denunciato lo smarrimento alla fine di marzo, ovviamente dopo avere cercato dappertutto. Borse, tasche, cassetti, pavimento, senza trascurare la perlustrazione del locale in cui avevamo suonato la sera prima. Niente. Così era iniziata la trafila dei documenti da rifare: carta d'identità, patente, carta di credito, tessera della biblioteca, perfino quella dei punti-benzina.
Quando oggi, arrendendomi finalmente al clima decisamente incurante della tradizionale estate di San Martino, ho indossato il montgomery, ho notato un eccessivo rigonfiamento. Come un mago da cabaret di quart'ordine, ho estratto il coniglio dal cilindro, ovvero il portafogli "smarrito" dalla tasca interna, che lo aveva misteriosamente accolto e ospitato per tutto questo tempo.
Dovrei darmi del pirla e mortificarmi, invece sono contento: non tanto per i 20 € ritrovati, quanto per la foto della patente che mi ritrae diciottenne, quando la chioma mi lambiva le spalle. Già: sebbene mia figlia sostenga che sia meglio adesso, mi piacerebbe essere ancora in grado di scegliere liberamente la lunghezza della capigliatura.
Ma in fondo potrei anche fidarmi di Humphrey Bogart: Chi se ne frega dei capelli in testa, sono i peli sul petto che sono importanti!

10 novembre 2003

Il momento giusto

- Sergio, ti presento Federica e Carla: lei mi piaceva da bambino ma ero timido, lei mi piaceva da grande ma ero sposato...
- Non è mai il momento giusto, vero?

Si sa

Ch'io sia fortunato, si sa. Da sempre ho la sensazione che esista una buona stella a pararmi il culo in ogni occasione, a trasformare in positivo ogni situazione critica, a illuminarmi il cammino sì da farmi scovare il bello in qualsiasi anfratto. Alla buona stella, sia chiaro, va accostata la presenza delle persone che mi vogliono bene o che mi hanno voluto bene, da sempre, da tempo o anche solo per un po'.
E di quelle che mi ricordano, riconoscendomi dopo 15 anni come il mio commilitone Marco Aldeghi, che l'altra sera è venuto a sentire la BSM ignorando che ne facessi parte. Rivederlo mi ha riportato con la memoria a un periodo, quello della leva militare, che corrobora le mie sensazioni: nonostante i mille e uno motivi per deprimersi, per me la naja non fu una noia. Riuscii a vivere anche quell'anno senza mai dover sperare che passasse in fretta.
Certamente anche grazie agli amici che avevo lassù a Bolzano, un altro dei luoghi ricorrenti nella mia vita.

07 novembre 2003

L'ebbrezza del sabato sera

BSM, Beati di Sesso e Musica: in realtà era questo il nostro nome completo, poi la censura ha fatto il suo corso e ci siamo ritrovati con un titolo inglese di cui sinceramente ignoro il significato.
Qualunque esso sia, ricordati e ricordaci che sempre e comunque tenderemo al soddisfacimento del Bisogno Sessuale Massimo, raggiungibile con l'ausilio di Benevole Sensazioni Musicali. Ci vuol poco a essere ottimisti: Basta Sentirsi Meglio, Badare Sensibilmente alle Moltitudini, Baciarsi tra Stupore e Meraviglia, Bearsi di Sensualità e Musica.
In altre parole:
Black Sound Machine
(voci, cori, sezione fiati, chitarra, tastiera, basso, batteria)
sabato 8 novembre al Mi Cantino
via Dante 6, Monza (MI), tel. 039-322970

Baci Senza Malinconia di Bellezze da Sogno e Mirabili accarezzeranno la Brezza di un Sabato a Monza.

06 novembre 2003

Blog di servizio

Pecus cerca casa a Milano, anzi gli basta una stanza.
Ho avuto occasione di incontrarlo una prima volta alla pizzata con la pizia in giugno, poi l'ho rivisto qui in Bovisa, sempre attorno a un tavolo con Mafe, Vanz e Alberto. Son cose da Reti relazionali queste. E da blog di servizio, per l'appunto.

05 novembre 2003

Solea

È il titolo di un pezzo di Miles Davis, ma anche quello di un romanzo di Jean-Claude Izzo. Ho scritto qualche impressione al riguardo su Letture e riletture.

04 novembre 2003

Ah ah ah

Per invitarmi a sottoscrivere l'abbonamento, Newsweek scrive a Mr Giulio Zu Pianese: finalmente un'idea su come riempire il campo middle name initial che avevo sempre lasciato in bianco.
L'offerta la cestino: i mucchi di carta da riciclare sono già abbastanza cospicui, e poi anche per quest'anno mi sono già abbonato a UBW.

03 novembre 2003

Non si può nemmeno

Nemmeno sparare una cazzata si può che subito la realtà ti supera. Già ce l'avevano detto, in verità, comunque ecco un altro piccolo esempio.

Dopo aver letto questo asterisco:
* Se passiamo all'economia del baratto, noi traduttori siamo fottuti: quale fruttivendolo vi darà un chilo di pesche in cambio di tre frasi?
la mia collega neozelandese Katy Hannan ha raccontato:
Ho avuto un cliente che mi portava 25 kili di kiwi per fax "tradotti" a voce che non pagava mai. Dopo che ho fatto presente che anche a voce si trattava di lavoro è arrivato alle 7 di sabato mattina, cacciandomi giù dal letto per potare i miei alberi da frutta. Poi ogni anno i kiwi, ma niente contanti :-)
Da notare che era miliardario, con officine meccaniche per la calzatura. Arrivava sempre su un vecchio motorino scassato, con la tuta del lavoro piena di olio, e il fax tenuto bell'al caldo tra il petto e la sua biancheria intima di lana grigia. Quando lo tirava fuori era... "profumato" di onesto lavoro duro!!!

02 novembre 2003

Si sta...

...come l'autunno ci colora!
Esistenza variegata, niente di speciale, più o meno come quella delle foglie, che però sanno dare spettacolo.
Oggi in piscina con la tribù sono persino riuscito a fare una decina di vasche come si deve, staccandomi un po' dai piccoli: Lorenzo era con Licia, Francesca galleggiava giuliva con la cuginetta, io e mia sorella Tere ci alternavamo a fare gli sportivi (e per fortuna dovevamo concederci le pause di vigilanza bimbi).
Dai bagnini ci siamo fatti rispiegare il delfino, tecnica lasciata inesplorata vent'anni fa, ma per metterlo in pratica in modo soddisfacente mi ci dovrei dedicare e so già che non me ne prenderò il tempo (non si può fare tutto in una sola vita, sarà per la prossima reincarnazione).
Sono tornato e per prima cosa ho dato un'occhiata a UBW, che mi sembra rinata in questi giorni: forse non solo tornerà all'energia iniziale, ma si aprirà a nuovi sviluppi.
Poi facendo un giro dei blog ho constatato che alla tavolata è arrivato quel che in America aveva già fatto indesiderato capolino: lo spam nei commenti.
Vabbe', alla fine sono quisquilie, niente d'importante fintanto che permane la voglia di regalare baci e abbracci.

01 novembre 2003

Amore di figlia

Solo così si spiega il giudizio di Francesca, che sentendomi canticchiare sui brani dell'inarrivabile Otis Redding mi ha detto: "Sembri tu." E al mio schermirmi ha insistito: "No, davvero, avete la voce simile." Magari!
Però un'affinità oggi c'è, perché oggi mi sento così.


a cura di Giulio Pianese

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