07 ottobre 2003

Casino per casa non per caso

Da due giorni sono nel marasma di fogli, raccoglitori, cartelline.
Quando si decide di riordinare qualcosa, è pressoché inevitabile trovarsi per un po' ad annaspare nella confusione totale, perché il disordine è condizione necessaria al cambiamento.
Ne sono particolarmente contento, anche per il valore simbolico dello snellimento degli archivi: sono riuscito nell'ardua impresa di gettare i fogli delle mie primissime traduzioni pagate, di quando i monitor non erano a colori, di quando i computer non avevano l'hard disk, di quando non c'era la connessione a Internet, di quando ero ancora studente, non avevo il computer, scrivevo a mano e ribattevo in bella con una Olivetti Lettera 32.
D'altronde, come diceva un vecchio saggio, per bere il tè fresco devi prima svuotare la tazza che contiene quello vecchio.
È una massima che vale per la vita, per l'anima... e pe' li mortacci del casino che ciò qua 'ntorno!

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

scrivimi